Per quanto la responsabilità della sicurezza sul posto di lavoro sia affidata ai dirigenti dell’azienda, anche i lavoratori possono e devono contribuire sensibilmente a migliorare il proprio ambiente e a renderlo quindi più sicuro per tutti.
Recenti studi hanno riscontrato che la maggior parte delle persone non si interessa ai problemi riguardanti la salute e la sicurezza, e una fetta ancora più grande non ha mai fatto segnalazioni di questo tipo. Una persona su due invece non interverrebbe se dovesse trovarsi di fronte a una situazione pericolosa.
Le nuove tendenze messe in atto dalle società di servizi per il benessere dei lavoratori, guardano invece molto anche all’educazione dei singoli dipendenti.
Considerando che la maggior parte degli infortuni è causata dal fattore umano, molto più che dai macchinari, è molto importante che i lavoratori siano informati su ogni tipo di rischio e agisca in modo proattivo per eliminarli. Per esempio, durante le ore di lavoro può capitare di notare una pozza d’acqua o una macchia d’olio sul pavimento, così come un cavo pendente.
Preoccuparsi di asciugare, ripulire per terra o rimuovere il filo, potrebbe non essere considerato un compito specifico del singolo lavoratore. Ma è comunque un’azione utile alla sicurezza collettiva dell’ambiente professionale.
Se pensiamo al grafico degli infortuni sul lavoro possiamo ottenere una piramide alla cui base ci sono gli incidenti meno gravi e in alto quelli più seri.
Ogni seicento infortuni evitati, all’incirca, si verificano dieci incidenti di scarsa entità e uno grave. Puntare sulla prevenzione porterebbe quindi a evitare ancora più infortuni.
Purtroppo le ditte possono avere dei problemi a partecipare ad appalti pubblici se il loro LTIR (Lost Time Injury Rate, un indice riguardante la frequenza di infortuni che portano a una perdita di tempo produttivo) non è adeguato. Quindi tendono a non segnalare gli infortuni meno gravi.
Occorre quindi un cambio radicale di ottica con una responsabilizzazione dei dipendenti in questo senso, che potrebbe prevedere anche una serie di premi e riconoscimenti per le azioni preventive messe in atto da personale.
Le principali sei modalità per sostenere la sicurezza sul luogo di lavoro e allo stesso tempo gratificare i dipendenti sono: monitoraggi, suggerimenti, percorsi, confronti, quiz sulla sicurezza e verifiche sui comportamenti.
L’obiettivo è quello di arrivare a registrare zero infortuni, ma in realtà i benefici si rivelano ancora più importanti. Un ambiente di lavoro sicuro rende il lavoratore più veloce ed efficiente. Questi si sente inoltre più considerato e quindi motivato, in quanto ascoltato e gratificato per gli sforzi messi in atto. Tutto questo porta ad un graduale miglioramento della qualità della vita sul lavoro che verrà interiorizzato e si rifletterà di conseguenza nell’ambiente sociale e familiare, con una maggiore attenzione nella prevenzione degli incidenti e nell’aiutare gli altri ad evitarli.
I datori di lavoro sperimentano anch’essi una serie di vantaggi, con un calo dei costi portati dagli incidenti in azienda e un ritorno sugli investimenti grazie anche all’aumento dell’eccellenza operativa, della produttività e del coinvolgimento dei dipendenti.
Il risultato finale è il miglioramento degli indicatori LTIR e TCIR (Total case incident rate) con tutte le conseguenze benefiche per la produttività dell’azienda.